Nell’era della globalizzazione e dell’interconnessione, la geopolitica contemporanea si presenta come un intricato intreccio di dinamiche politiche, economiche, sociali e tecnologiche che influenzano il panorama mondiale. Da conflitti regionali a sfide globali, passando per rivalità tra potenze e nuove forme di cooperazione, il mondo si trova di fronte a una serie di sfide senza precedenti. In questo articolo cercheremo di fare una panoramica di questa complessa situazione esaminando alcune delle principali tendenze e questioni che definiscono la geopolitica contemporanea.
Il progresso – economico, scientifico, tecnologico – non ci ha impedito di continuare a fare la guerra. Anzi. La possibilità di entrare in guerra continua a orientare la politica estera di molti Paesi (come storicamente è sempre stato), ma sempre più spesso le guerre vengono combattute per impadronirsi di spazi o difendere confini. Insomma, la percezione è quella di vivere in un mondo più frammentato e insicuro di qualche anno fa.
Negli ultimi anni si è assistito ad una crisi dell’ordine internazionale, che è stato disegnato più di ottant’anni fa e che oggi non regge più. Ma se prima percepivamo le guerre come una serie di crisi militari che si configuravano come uno scontro armato tra un soggetto molto forte e uno debole (era la retorica degli interventi di carattere umanitario, democratico), negli ultimi 2-3 anni stiamo assistendo all’esplosione di conflitti di natura diversa: quella tra Russia e Ucraina è una guerra fondamentalmente tradizionale, che richiama alla memoria quasi l’esperienza novecentesca in trincea, con i cannoni e i missili, con le città distrutte e le dighe fatte saltare in aria; quella di Gaza è una guerra caratterizzata da una brutalità estrema, a cui raramente eravamo abituati. Tutto ciò ha condotto a una rimilitarizzazione delle relazioni internazionali, che ha inevitabilmente avuto una serie di effetti, tra cui la corsa al riarmo, il rilancio di alleanze militari in tutte le aree regionali e il cambiamento delle nostre aspettative sul futuro: un conflitto armato su vasta scala fra grandi potenze è oggi tornato al centro della riflessione strategica.
Tensioni regionali e rivalità tra grandi potenze
In diverse regioni del mondo le tensioni geopolitiche sono palpabili. Il Medio Oriente si è infiammato: il 2023 ha visto il riacutizzarsi del conflitto israelo-palestinese che porta con sé, oltre a gravi problemi umanitari, il rischio di un’ulteriore escalation su scala regionale; il Mar Rosso, con la presenza del canale di Suez, rimane uno snodo cruciale per il commercio marittimo globale ed è stato ripetutamente minacciato dagli Houti yemeniti con attacchi alle navi di passaggio. A ciò si aggiungono i conflitti in Siria, Yemen e Afghanistan e i recenti attacchi diretti fra Israele e Iran.
In Asia le rivalità territoriali nel Mar Cinese Meridionale continuano a creare frizioni tra Cina e Paesi limitrofi come Giappone, Vietnam e Filippine; sono aumentate le tensioni tra Corea del Nord e Corea del Sud e la Cina e gli Stati Uniti sembrano destinati, prima o poi, allo scontro su Taiwan.
Anche in Europa la situazione non è priva di tensioni, con le conseguenze della crisi in Ucraina che si fanno ancora sentire e le crescenti preoccupazioni per l’espansionismo russo.
Le grandi potenze globali continuano a competere per l’influenza e la supremazia, dando luogo a una serie di rivalità geopolitiche. La competizione tra Stati Uniti e Cina, in particolare, si sta intensificando su vari fronti, dall’economia alla tecnologia, passando per la sfera militare e quella diplomatica. Allo stesso tempo, la Russia di Vladimir Putin cerca di consolidare il proprio ruolo sulla scena internazionale, spesso sfruttando le divisioni tra gli attori globali per perseguire i propri interessi.
Tendenze globali e dinamiche regionali
Uno dei tratti distintivi della geopolitica contemporanea è la presenza di tendenze globali che influenzano le dinamiche regionali e viceversa.
Il cambiamento climatico, ad esempio, ha conseguenze che vanno oltre i confini nazionali, con effetti che si ripercuotono su risorse naturali, migrazioni, sicurezza alimentare e stabilità politica in tutto il mondo.
Allo stesso modo, le tensioni regionali possono avere impatti significativi sulla stabilità e sulla sicurezza a livello globale, richiedendo risposte coordinate e multilaterali. Si pensi infatti ai conflitti in Medio Oriente, che hanno conseguenze che vanno ben oltre la regione stessa, influenzando i prezzi del petrolio, le dinamiche geopolitiche globali e la sicurezza internazionale.
Sfide transnazionali e minacce globali
Oltre le tensioni e le rivalità, la geopolitica contemporanea è caratterizzata dalla presenza di nuove sfide transnazionali e minacce globali che richiedono una risposta comune e coordinata.
Tra le nuove sfide si pensi al cambiamento climatico, che ha delle enormi diramazioni anche nella distribuzione del reddito mondiale, in quanto il riscaldamento climatico e la diminuzione di biodiversità hanno effetti sull’agricoltura, sui prezzi dei beni alimentari e quindi sulla povertà nel mondo. La lotta contro il cambiamento climatico è diventata una priorità sempre più urgente, con la necessità di promuovere la cooperazione internazionale per ridurre le emissioni di gas serra e mitigare gli effetti del riscaldamento globale.
La pandemia da Covid-19 ha messo in evidenza l’interconnessione tra gli Stati e la necessità di una collaborazione internazionale nella gestione delle crisi sanitarie.
Allo stesso modo, la diffusione del terrorismo, il traffico di droga, la proliferazione nucleare e altre minacce pongono sfide che non possono essere affrontate unilateralmente da singoli Stati.
Prospettive future e opportunità di cooperazione
Nonostante le sfide, la geopolitica contemporanea offre anche opportunità di cooperazione e di costruzione di un ordine internazionale più inclusivo e sostenibile. L’adozione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite e l’accordo di Parigi sul clima del 2015 sono esempi di come la comunità internazionale possa lavorare insieme per affrontare le sfide globali. La diplomazia multilaterale, la promozione dei diritti umani e lo sviluppo sostenibile possono fungere da catalizzatori per una maggiore stabilità e prosperità a livello globale.
Il futuro della geopolitica globale rimane incerto, con molte variabili in gioco. La capacità degli attori globali di trovare un equilibrio tra competizione e cooperazione determinerà in larga misura il destino del mondo nei prossimi anni. È fondamentale che la comunità internazionale lavori insieme per affrontare le sfide comuni e costruire un mondo più sicuro, stabile e sostenibile per le generazioni future.